
La sospensione del collocamento obbligatorio non legittima il licenziamento del disabile
Pubblicato sul Sole24Ore – NT Lavoro – il 06/12/2022
Se da un lato la sospensione degli obblighi di assunzione consente al datore di non assumere lavoratori per mantenere o integrare la quota obbligatoria prevista dalla legge, dall’altro non legittima i licenziamenti dei lavoratori disabili.
Così la Corte di cassazione, con l’ordinanza 35035/2022.
Il caso trae origine dal...

Cessione d’azienda dissimulata: reintegrati presso il cessionario i dipendenti licenziati dal cedente
Pubblicato sul Sole24Ore – NT Lavoro – il 18/11/2022
Il caso esaminato dalla Corte di cassazione con la sentenza n. 33492 del 14 novembre 2022 trae origine da una procedura di licenziamento collettivo avviata per crisi aziendale, conclusa con accordo sindacale in cui si dava atto dell’intenzione della società di licenziare tutti i dipendenti, in vista della cessazione definitiva...

Patto di non concorrenza: la variabilità del corrispettivo non è di per sé causa di nullità
Pubblicato sul Sole24Ore – NT Lavoro – il 15/11/2022
La variabilità del corrispettivo del patto di non concorrenza rispetto alla durata del rapporto di lavoro non significa che esso non sia determinabile in base a parametri oggettivi, mentre occorre valutare distintamente la questione della nullità per indeterminatezza o indeterminabilità del corrispettivo (articolo 1346 del...

Centro unico di imputazione di interesse, il licenziamento collettivo deve coinvolgere tutti i dipendenti
Quando si configura in concreto un unico soggetto datoriale tra più società, la procedura di licenziamento collettivo deve coinvolgere tutti i lavoratori dell’unico complesso aziendale scaturito da tale integrazione, pur in assenza di prova dell’utilizzo promiscuo delle attività dei dipendenti effettivamente licenziati.
Così la Corte di cassazione, con l‘ordinanza 32834...

Nel repêchage si considerano le mansioni di fatto svolte
Per la Cassazione, infatti, la legittimità del licenziamento per soppressione del posto di lavoro e l’accertamento dell’impossibilità di repêchage impongono al giudicante di verificare «che non vi erano posizioni lavorative che corrispondessero alle mansioni di fatto assegnate al lavoratore e da lui svolte».
Corte di cassazione, con l’ordinanza 30950 del 20 ottobre 2022
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Legittimo vietare l’esibizione di segni religiosi sul luogo di lavoro
In base alla normativa europea, il datore di lavoro può legittimamente vietare ai dipendenti di manifestare verbalmente, con l’abbigliamento o in qualunque altro modo, le proprie convinzioni filosofiche e religiose. Così la Corte di Giustizia Europea, con la sentenza del 13 ottobre 2022 (causa C-344/20).
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Visita medica di idoneità solo a seguito del rientro al lavoro
La corte di Cassazione, con ordinanza 29756/2022 del 12 ottobre, ha confermato la pronuncia della Corte territoriale, evidenziando come, in base all’articolo 41 del Dlgs 81/2008, il lavoratore non può prolungare l’assenza in attesa dell’iniziativa datoriale finalizzata all’esecuzione della visita medica di idoneità, essendo obbligato a presentarsi al lavoro al termine...

Malattia professionale provata anche sulla base di presunzioni semplici
La derivazione professionale dell’infezione virale non richiede la prova rigorosa dell’evento infettante in occasione di lavoro, essendo sufficiente la prova fornita mediante presunzioni semplici.
Corte di cassazione, sentenza n. 29435 del 10 ottobre 2022
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Il dirigente pubblico può monetizzare le ferie non godute
Il dirigente pubblico può monetizzare le ferie non godute
Alla cessazione del rapporto, il dirigente pubblico ha diritto all’indennità sostitutiva per ferie non godute, salvo che il datore dimostri di averlo messo nelle condizioni di esercitare il diritto in questione mediante un’adeguata informazione nonché, se del caso, invitandolo formalmente a farlo.
Corte di cassazione...

Licenziamento prima di superare il comporto: tutela reintegratoria attenuata anche per le piccole imprese
La tutela reintegratoria «attenuata» ex art. 18 (4) St. Lav. trova applicazione, in caso di licenziamento intimato prima del superamento del comporto, a prescindere dal numero dei dipendenti in forza al datore di lavoro.
Così la cassazione con la sentenza n. 27334 del 16 settembre 2022.
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